sabato 21 gennaio 2017

Anche i robot avranno diritti e doveri

A sentirne parlare può generare stupore, incredulità, a qualcuno perfino ilarità, ma una cosa non si può negare, i robot sempre più fanno parte del nostro tessuto economico: negli ultimi 10 anni la richiesta di brevetti per tecnologie robotiche è triplicata, le vendite di robot sono ogni anno in continua crescita, registrando nel 2016 un +29%. Se è vero che l’intento delle macchine è quello di facilitare la vita agli esseri umani, è anche vero che essi sono in grado di adempiere determinati lavori in modo più preciso e calcolato; un esempio potrebbe essere quello della diminuzione drastica di incidenti nel settore petrolifero e del gas.
La sostituzione delle attività lavorative ritenute altamente debilitanti o rischiose è dunque un aspetto senz’altro positivo dal lato umano. Ma si parla sempre di mettere macchine al posto di persone. E questo surrogare l’attività umana che ripercussioni potrà avere a lungo termine? Sulla società, sulla privacy, la sicurezza? Per non venire colti alla sprovvista da quello che sempre di più diverrà il nostro futuro, l’europarlamentare Mady Delvaux lo scorso Maggio ha presentato una bozza di legge che prevede il riconoscimento della personalità giuridica dei robot e il 12 Gennaio la sua proposta è stata approvata dalla commissione giuridica del Parlamento Europeo.
Non è un progetto campato in aria, né una proposta fantascientifica: si tratta del riassunto di un lungo lavoro di ricerca e di incontri mensili con le commissioni europee delle libertà civili, dell’occupazione e dell’industria insieme ad esperti luminari come Alan Winfield che si occupa da decenni di etica robotica.
Sono stati sollevati diversi aspetti, quello più immediato guardando il quadro generale è la ricerca di una tutela per tutti quei lavoratori che si troveranno senza occupazione. Viene quindi abbozzata una tassa sul possesso e utilizzo dei robot (creando non poca collera in chi gestisce il ramo dell’industria), che verrà utilizzata per rinforzare il sistema previdenziale. Altro aspetto è la privacy: sempre di più allacciamo interazioni ricche e profonde con le macchine, esse lavorano in rete, raccogliendo milioni di dati. Pensiamo ai droni o ai robot per la cura dei malati: chi e con che finalità potrà mettere mano a questi dati sensibili?
Importante è anche l’etica. Rimaniamo nel campo della sanità: utilizzo di protesi robotiche. C’è un aumento delle capacità umane e di conseguenza il problema dell’uguaglianza. Non troppo lontano dal presente se pensiamo ad esempio ad Oscar Pistorius, che già 10 anni fa chiese di poter concorrere nelle gare dei normodotati.
Ma forse il punto più importante è quello della sicurezza. All’inizio degli anni 40 Asimov declinò le tre leggi della robotica per regolamentare sicurezza, servizio e prudenza. Venne poi aggiunta una legge zero per la tutela dell’umanità che prevedeva la possibilità di infrangere le successive. Queste leggi non possono (ancora) essere tradotte e comprese dai robot perché essi dovrebbero avere coscienza di sé, ma devono essere i punti cardine per progettisti, fabbricanti e utilizzatori. Si prevede quindi di legiferare un obbligo di assicurazione associata al robot, come si fa per le automobili, insieme a un registro dove elencare categoria, funzione e luogo di lavoro di tutti gli apparecchi robotici.
Una vera e propria rivoluzione digitale quella che prospetta Delvaux che porterà (o forse lo sta già facendo, sotto i nostri occhi) possibili sconvolgimenti sociali. Stimolare questo ramo dell’economia è importante, i benefici sono molti e di grande portata, ma è corretto avere una visione lungimirante e volta alla protezione delle persone e dei valori umani.

 http://www.dolcevitaonline.it/anche-i-robot-avranno-diritti-e-doveri/

giovedì 12 gennaio 2017

FA FREDDO? ECCO COME PUOI SCALDARTI


Ci sono dei consigli ben noti, come:

- vestirsi a seconda del tempo, muoversi, saltellare, o bere delle bevande calde (ma non in casa - al freddo, fuori! ), mangiare cibo sufficientemente calorico...

Alcuni russi (specialisti del freddo) consigliano delle tecniche di riscaldamento alquanto insolite:

1. Provate a ripetere la sillaba RA, a voce alta, ma non solo RA... occorre dire RRRRRAAA... Questa sillaba accresce l'energia del corpo (secondo alcuni, viene dall'Antico Egitto - dove il sole Ra era Dio).

2. Trattenete il respiro espirando l'aria. Inspirate e non espirate finché non sentirete il calore nella pancia o nei polmoni. Se continuate a fare regolarmente questo esercizio (10-20 volte al giorno), dopo alcune settimane la termoregolazione dell'organismo cambia notevolmente e una persona quasi smette di sentire il freddo, e inizia a vestirsi con molto meno vestiti.

3. La tecnica più efficace, ma anche la più difficile: visualizzatevi fatti DI FUOCO. Con pazienza e molta immaginazione è possibile richiamare, a richiesta, una sensazione di caldo. E, viceversa, d'estate calda è sufficiente sentirsi fatti DI GHIACCIO.

martedì 10 gennaio 2017

Osho: L’universo è il nostro corpo



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“Dove finisce il nostro corpo? Se indaghi in profondità, scopri che tutto l’universo è il nostro corpo. Il nostro corpo non ha limiti ed è infinito. E se cerchi nel modo giusto, ti renderai conto che il centro della vita è dappertutto e che si sta espandendo dappertutto. Ma per saperlo, per farne esperienza, è essenziale che noi stessi diventiamo energia tremendamente viva. Ciò che io chiamo meditazione è un altro nome per la liberazione in tutti i modi possibili del flusso di energia che si è bloccato dentro di noi. Quindi, quando entrate in meditazione, l’energia nascosta potrebbe risvegliarsi con una tale forza da collegarsi all’energia all’esterno. Ma nel momento in cui questo collegamento si instaura, noi diventiamo come piccole foglie che galleggiano nell’oceano infinito dei venti. Allora non esistiamo più come entità separate e diventiamo parte dell’incommensurabile.” (Osho)

lunedì 9 gennaio 2017

La natura della mente – Ramana Maharshi





Testi e immagini per la meditazione - yoga - meditation - mindfulness - zen - buddhismo

Quello che si chiama “mente” è un meraviglioso potere che risiede nel Sé. A parte i pensieri non esiste una mente. Quindi il pensiero è la natura della mente. A parte i pensieri non c’è nessuna entità indipendente chiamata mondo.

Testi e immagini per la meditazione - yoga - meditation - mindfulness - zen - buddhismo

Nel sonno profondo non ci sono pensieri e non c’è il mondo. Negli stati di veglia e di sogno ci sono i pensieri e c’è anche il mondo. Come il ragno emette il filo fuori da se stesso e poi lo ritira dentro di sé, così la mente proietta il mondo fuori da se stessa e poi lo riassorbe in sé. Quando la mente esce dal Sé il mondo appare.

Quindi quando il mondo appare (sembra reale) il Sé non appare, e quando il Sé appare (brilla) il mondo non appare. Quando uno indaga persistentemente la natura della mente, la mente cesserà di esistere lasciando solo il Sé.

(Da: “Chi sono io?”, Ramana Maharshi)



sabato 7 gennaio 2017

Osho: Accettazione sì, ma non rassegnazione




I TUOI DESIDERI NON SI REALIZZANO? PUOI RISPONDERE IN DUE MODI
La rassegnazione non è una cosa buona, non va proprio bene. L’accettazione è splendida. La rassegnazione è sconfitta, l’accettazione è vittoria. Tra le due c’è una grande differenza. Sul piano esistenziale non hanno lo stesso significato. Si diventa rassegnati quando si sente che tutto è senza speranza, che niente è possibile. Non perchè il desiderio sia scomparso: il desiderio è ancora là. Vuoi muoverti, vuoi diventare questo o quello, ma quando vedi che sul tuo cammino si presentano delle montagne altissime, senti che è impossibile. Allora tenti di consolarti e dici: “Va bene così; non c’è bisogno di andare da nessuna parte, non c’è nessun posto dove andare.” Eppure sai che il bisogno è ancora là in agguato. La sconfitta non può mai distruggere il desiderio. Aspetterà la stagione giusta e, quando ti sentirai di nuovo pieno di energia, quando sarai più positivo, più immerso nei tuoi sogni, il desiderio si ripresenterà e la rassegnazione andrà in fumo.
L’accettazione è una cosa totalmente diversa. L’accettazione non significa aver accettato la sconfitta. Significa solo che non c’è sconfitta nè vittoria. La semplice idea di vittoria e sconfitta è stupida! Contro chi sarai vincitore? È il tuo mondo: ne sei parte ed esso è parte di te. Non ci sono nemici contro i quali devi lottare. Stai lottando con la tua ombra. Vedendo questo, che non c’è ostilità nell’esistenza, che l’esistenza non è estranea, nè opposta a te, che è la tua casa e tu non sei un outsider… improvvisamente ti rilassi e c’è accettazione. Con l’accettazione le cose cominciano a cambiare. Con l’accettazione arriva la trasformazione.
tratto da: Osho, The sun behind the sun behind the sun

OSHO: LA LEGGE DELLA MAGIA

Ti voglio parlare di una delle più profonde leggi della vita. Forse non ci hai mai pensato prima. Hai sentito dire – tutta la scienza dipende da questo fatto – che alla base di tutto c’è la legge di causa ed effetto: tu crei la causa e ne segue un effetto. La vita è un rapporto causale. Metti il seme nella terra e germoglierà. Se c’è la causa, l’albero ne è la conseguenza. C’è il fuoco; se metti la mano nelle fiamme, ti brucerai. C’è la causa e seguirà l’effetto. Prendi il veleno e morirai. Tu prepari la causa e da questa ne deriva un effetto.
Questa è una delle leggi scientifiche fondamentali, che alla causa segue un effetto è il legame più intimo che esiste in tutti i processi vitali. La religione conosce una seconda legge, ancora più profonda di questa. Ma la seconda legge, più profonda, apparirà assurda a chi non la conosce e non ha mai provato a metterla in pratica.
La religione afferma: produci l’effetto e la causa seguirà. In termini scientifici questa è un’assurdità. La scienza afferma: se c’è la causa, ne consegue un effetto. La religione sostiene che è vero anche l’opposto: crea l’effetto, e ne consegue la causa.
C’è una situazione in cui ti senti felice: un amico, una persona amata è venuta da te. La situazione è la causa. Ti senti felice; la felicità è l’effetto. L’arrivo dell’amato è la causa. La religione afferma: sii felice e l’amato arriverà. Crea l’effetto e la causa seguirà.
Secondo la mia esperienza, la seconda legge è ancor più fondamentale della prima. Io ho provato, ed è successo. Sii felice e gli amici appariranno. Sii felice e tutto il resto ne consegue.

Gesù dice la stessa cosa con parole diverse: cerca il Regno di Dio, e tutto il resto seguirà. Il Regno di Dio è il fine, l’effetto. Lui dice: prima cerca il fine – il fine vuol dire l’effetto, il risultato – e la causa seguirà. È così che dovrebbe essere.
Non è vero solamente che se metti un seme nella terra ne ricaverai un albero; è anche vero che se c’è un albero, ci saranno milioni di semi. Se la causa è seguita dall’effetto, l’effetto è di nuovo seguito dalla causa. È una catena! Allora diventa un circolo – puoi iniziare da qualunque punto, dal creare la causa o dal creare l’effetto.
E io ti dico che è più facile creare l’effetto, perché esso dipende completamente da te, mentre la causa potrebbe non dipendere completamente da te. Se dico che posso essere felice solo se un certo amico è con me, allora dipendo da quell’amico, dalla sua presenza o assenza. Se dico che non potrò essere felice finché non avrò accumulato una certa ricchezza, allora dipenderò dal resto del mondo, dalla situazione economica e da tante altre cose. Potrebbe anche non succedere, e allora non sarò felice.
La causa è al di là di me. L’effetto è dentro di me. La causa è nei fattori circostanti, nella situazione – è all’esterno. L’effetto sono io! Se riesco a creare l’effetto, la causa seguirà.
Scegli la felicità – questo vuol dire che scegli l’effetto – e poi guarda cosa succede. Scegli l’estasi, e guarda cosa succede. Scegli di essere beato, e guarda cosa succede. La tua vita cambierà immediatamente e vedrai miracoli accadere intorno a te… perché ora hai creato l’effetto e le cause dovranno seguire.

Sembra una magia. Puoi persino chiamarla: “La legge del magico”. La prima è la legge della scienza e la seconda è la legge della magia. La religione è magica, e tu puoi essere il mago. Ecco che cosa t’insegno io: ad essere un mago, a conoscere i segreti della magia.
Prova! Hai provato l’altro modo per tutta la vita – e non solo in questa vita, ma anche in tante altre. Ora ascolta me! Prova questa formula magica, questo mantra che ti sto dando. Crea l’effetto, e guarda cosa succede: sarai immediatamente circondato dalle cause, che seguiranno l’effetto. Non aspettare le cause; hai aspettato a sufficienza. Scegli la felicità e sarai felice.
Che problema c’è? Come mai non riesci a scegliere? Perché non riesci a operare in base a questa legge? Perché la tua mente, tutta la mente, che è stata educata dal pensiero scientifico, sostiene che se non sei felice e cerchi di esserlo, quella felicità sarà artificiale. Se non sei felice e cerchi di esserlo, sarà solo una recita, una finzione. Questo è ciò che sostiene il pensiero scientifico: che non sarà una felicità autentica, che starai solo recitando.
Ma tu non sai che l’energia vitale ha i suoi modi di operare. Se agisci con totalità, diventerà una felicità reale. Ciò che conta è che l’attore sia assente. Entra totalmente in ciò che fai, e non ci sarà alcuna differenza. Se invece agisci con poca convinzione, rimarrà un fatto artificiale.

Se ti dico di danzare e cantare ed essere estatico, e provi a farlo senza convinzione, solo per vedere cosa succede, tenendoti comunque un po’ da parte e continuando a pensare: è una cosa artificiale, ci provo ma non succede, non è una cosa spontanea – allora rimarrà una recita, una perdita di tempo.
Se provi, provaci con tutto il cuore. Non tenerti da parte, entraci totalmente e diventa il recitare – dissolvi l’attore nella recita, e guarda cosa accade. Diventerà autentico, e allora sentirai che è un fatto spontaneo. Non l’hai fatto tu; saprai allora che è accaduto. Ma se non sei totale, non può succedere. Crea l’effetto, sii totale in esso, e osserva i risultati.
Vi posso far diventare dei re senza regno; dovete solo agire come dei re, e agire con tale totalità che in confronto a voi persino il vero re sembrerà che stia solo recitando. Quando tutta l’energia va nell’azione, essa diventa realtà! L’energia rende tutto reale. Se rimani ad aspettare che il regno ti arrivi, non accadrà mai.
Persino per un Napoleone o per un Alessandro, che avevano creato vasti imperi, il regno non è mai arrivato. Sono rimasti infelici, perché non sono arrivati a comprendere la seconda legge della vita, la legge primaria e fondamentale. Alessandro voleva creare un regno più grande, un re più grande. Sprecò tutta la vita nel creare il regno, e poi non gli rimase il tempo per essere re. Morì prima di completare la sua opera.

Questo è accaduto a tanti. Il regno non può mai essere completo. Il mondo è infinito; il tuo regno rimarrà per forza di cose parziale. E con un regno parziale, come puoi essere un re totale? Il regno sarà necessariamente limitato, e con un regno limitato come puoi essere un imperatore? È impossibile. Ma tu puoi essere un imperatore; devi solo creare l’effetto.
Swami Ram, uno dei mistici di questo secolo, andò in America. Era solito definirsi Badshah Ram, l’imperatore Ram. Ed era un mendicante! Qualcuno gli disse: sei solo un mendicante, eppure continui a chiamarti imperatore. Ram rispose: non guardare ciò che posseggo. Guarda me. E aveva ragione perché, se guardi le cose, allora tutti sono mendicanti, persino l’imperatore che sarà solo un mendicante più grande, ecco tutto. Quando Ram esclamò: “Guarda me!”, in quel momento era un imperatore. Se avessi guardato, avresti visto l’imperatore.

Crea l’effetto, diventa l’imperatore, sii un mago… e a partire da questo stesso momento – non occorre aspettare. Uno è costretto ad aspettare se il regno deve venire prima. Se devi prima creare la causa, allora devi aspettare e aspettare, e rimandare. Per creare l’effetto non occorre rimandare. Puoi essere l’imperatore in questo stesso momento.
Quando dico: “Sii l’imperatore e vedrai che il regno verrà”, è una cosa che ho imparato tramite la mia esperienza. Non ti parlo di una teoria o di una dottrina. Sii felice, e quando sei su quella vetta di felicità, vedrai che tutto il mondo è felice con te.
C’è un vecchio detto: ridi e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo. Se riesci a creare l’effetto e ad essere estatico, persino gli alberi, le rocce, la sabbia e le nuvole danzeranno con te; allora l’esistenza intera diventerà una danza, una celebrazione.
Ma dipende da te, dal fatto che sei capace a creare l’effetto. E io ti dico che è possibile. È la cosa più facile da fare. Sembra difficile perché non hai mai provato. Prova!

Osho, My Way: The Way of the White Clouds, # 3


La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

venerdì 6 gennaio 2017

Osho: La mancanza d’amore


Tutto ciò che è malato nell’uomo nasce dalla mancanza d’amore. Tutto ciò che non va nell’uomo è in qualche maniera collegato con l’amore: o non è stato capace d’amare oppure non è stato capace di ricevere amore. 
Non è riuscito a condividere il suo essere. Da qui la sofferenza che crea complessi d’ogni genere. Queste ferite interne possono venire a galla in molti modi: possono diventare disturbi fisici o malattie mentali – ma, di base, ciò di cui l’uomo soffre è la mancanza d’amore. 
Proprio come il cibo è necessario per il corpo, l’amore lo è per l’anima. Il corpo non può vivere senza nutrimento e l’anima non può vivere senza amore. In realtà, senza amore l’anima non nasce nemmeno – non arrivi nemmeno al punto di pensare alla sopravvivenza. Se non hai amato, non hai mai conosciuto la tua anima. Solo nell’amore arrivi a comprendere che sei più del corpo, più della mente.

Osho
 

martedì 3 gennaio 2017

Canapa industriale vuol dire lavoro


 
di Rachele Invernizzi, presidente di South Hemp Tecno
Sono Rachele Invernizzi, presidente di South Hemp Tecno un impianto di prima trasformazione di paglia di canapa a Cristiano, Taranto, Puglia. Sono anche vicepresidente di Federcanapa, che è la federazione nazionale produttori canapa industriale. Vi parlo di canapa in vista del passaggio al Senato della legge, della proposta della Camera, la legge sulla produzione di canapa industriale in Italia. La canapa è una specie vegetale appartenente alla famiglia delle cannabinacee ed è di coltura annuale. Fanno distinzione tra canapa sativa e canapa indica, di fatto è una sola pianta. L' unica cosa che le differenzia è la presenza di cannabinoidi, nelle piante di canapa abbiamo il THC in alcune varietà, che è stupefacente, per cui la legge la proibisce e viene definita droga, e altri cannabinoidi molto buoni invece in quella che noi chiamiamo canapa industriale.
La canapa industriale per legge, per essere coltivata, deve stare sotto lo 0,2% di questo thc, e siamo obbligati a coltivare solo ed esclusivamente seme con certificazione che attesti il fatto che siamo sotto lo 0,2%. La coltivazione di canapa industriale negli ultimi anni in Italia è cresciuta in modo esponenziale, soltanto l'anno scorso 2015 abbiamo fatto più di 2.000 ettari, quest'anno per i conti che abbiamo finora quasi a 3.000 ettari. Le produzioni sono divise in una produzione da paglia, per poi fare fibra e canapulo che è la parte legnosa all'interno della bacchetta, e la produzione di semi che vengono poi usati per diversi utilizzi industriali.
La canapa industriale per l'Italia vuol dire lavoro, dire lavoro oggi in un momento così di crisi è molto importante. C'è e ci sarà sicuramente molto lavoro per l'agricoltura perché è di interesse nazionale la crescita, e ci sono un sacco di cose che si possono fare con la canapa. Per l'agricoltura è un prodotto che viene acquistato e viene pagato, non c'è nessun dubbio, perché oggi chi fa pomodori ha il problema di non riuscire a vendere, chi fa i meloni non li vende, chi fa le olive non le vende, mentre per la canapa c'è un mercato in crescita e anzi se possiamo dire oggi una delle particolarità è che ci manca prodotto, per cui sicuramente stimoliamo l'agricoltura a farne e a farne sempre di più. L'agricoltura è un' po' restia perché abituata fare grano, ma la bontà della canapa in rotazione con i cereali e anche con le orticole è una cosa molto importante. La canapa ha questo grande pregio di trasformare completamente i terreni, una volta che si semina cresce talmente velocemente che è assolutamente diserbante, per cui lascia i terreni perfettamente puliti. La sua radice a fittone fa sì che i terreni vengano ossigenati, i terreni oggi lavorati meccanicamente sono molto stressati in questo senso, ed essiccando in campo lascia molto azoto, per cui l'anno dopo le produzioni si dice addirittura che aumentino del 15-25% in più. Per cui per l'agricoltura è assolutamente una cosa geniale. E se vogliamo parlare di agroalimentare e comunque industria, sicuramente ci sono talmente tante cose e prodotti che si possono fare con la canapa che secondo me è assolutamente da stimolare la produzione di materie prime e semilavorati. La canapa si può usare in diversissimi settori a seconda della produzione. La sua fibra verrà usata in bioedilizia, in zootecnia, in agricoltura; con la parte di fibra a canapulo si possono fare bioplastiche, si può fare cellulosa per fare carta, si può fare tessitura, si possono fare un sacco di lavori interessanti. Mentre la produzione del seme, che principalmente oggi è alimentare perché ne facciamo troppo poco, è ottima per far alimentare perché fa bene alla salute, e perché è comunque organica per cui è un prodotto naturale che aiuta l'uomo stare meglio soprattutto oggi con i cibi molto inquinati dalla chimica che abbiamo.
La canapa va sicuramente verso quei prodotti biologici, anche se non sono certificati biologici, perché la canapa dall'inizio alla fine della sua produzione non ha assolutamente bisogno di chimica, anzi abbiamo visto nei casi in cui è usata magari per arricchire i terreni, alla fine rispondono molto meglio i terreni arricchiti con letame animale o dei compost organici, per cui è assolutamente interessante. Il seme dicevo è importante perché nel momento in cui ne avremo molto, si può usare anche a livello industriale: con i semi di canapa fai l'olio di canapa, si possono fare oli industriali, tecnici, si può fare biodiesel, si può fare etanolo per cui creare anche energia. Della canapa si dice che non si butta via niente, è il maiale dell'agricoltura, noi in azienda sfruttiamo completamente tutto e quando ci dicono “i materiali di scarto?”, no non ci sono materiali di scarto perché comunque anche l'ultima delle polveri viene riutilizzata per fare energia sotto forma di pellet.
Il fatto della canapa alimentare è molto importante per la salute dell'uomo, nutrirsi di semi di canapa e di olio di canapa è importante per diversi problemi di salute, l'olio di canapa regola molto bene il colesterolo, serve molto bene per la psoriasi, per l'artrosi, per fluidificare il sangue per cui per i problemi cardiovascolari, per la pelle, per i capelli, per i radicali liberi. Ha un ottimo apporto di proteine, di antiossidanti, di vitamina E, di sali minerali, e la cosa ottima è l'apporto equilibrato tra omega 3 e omega 6 che sono molto importanti per la salute dell'uomo. Che cosa manca oggi affinché l'Italia possa avere una legge di sostegno per la coltivazione? Siamo arrivati ad avere una proposta di legge approvata alla Camera, deve passare al Senato a breve, e veramente auspichiamo che il governo italiano capisca quanto è importante ritornare agli albori di un tempo per quanto riguarda la canapa. Con questo ci tengo a nome mio a ringraziare moltissimi parlamentari che ci hanno appoggiato e supportato per redigere questa legge.

http://www.beppegrillo.it/2016/07/passaparola_canapa_industriale_vuol_dire_lavoro_di_rachele_invernizzi.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+beppegrillo%2Fatom+%28Blog+di+Beppe+Grillo%29

OSHO Meditazione Kundalini




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 La Meditazione Kundalini è un'altra tecnica ideata
da Osho molto diffusa e molto potente. Di solito
viene praticata la sera, al tramonto, per liberare l'organismo
dalle tensioni accumulate durante la giornata.
Anche le fasi di questa tecnica sono ritmate da
una musica che scandisce i quattro stadi.

PRIMO STADIO (15 MINUTI)
 Rimani sciolto e lascia che tutto il tuo corpo vibri
e si scuota; avverti le energie che salgono verso l'alto,
partendo dalle mani e dai piedi. Lasciati andare
in ogni parte del corpo e diventa quello scuotimento.
Puoi tenere gli occhi chiusi o aperti.
 "Lascia che lo scuotimento accada. Resta in piedi
in silenzio, avverti l'inizio della vibrazione e, quando
il corpo parte con un tremito leggero, assecondalo
ma senza mai agire. Godilo, va' in estasi, incoraggialo,
ricevilo, favoriscilo, ma non forzarlo. Se lo
forzi, diventerà un esercizio, un esercizio ginnico. In
quel caso ti scuoterai, ma sarà un fenomeno superficiale:
non penetrerà in te. All'interno rimarrai rigido,
duro, pietrificato; sarai tu a tenere le fila, ad agire,
e il corpo non potrà fare altro che ubbidirti. Il
corpo non è un problema, il problema sei tu.
 "Quando ti dico di scuoterti, voglio che la tua solidità,
il tuo essere pietrificato siano scossi alle fondamenta,
così da diventare liquidi, fluidi, sciolti, liberi.
E quando l'essere rigido diventa liquido, il
corpo lo seguirà. A quel punto non ti scuoterai più,
esisterà solo lo scuotimento. Nessuno lo provocherà,
accadrà semplicemente. Allora colui che agisce
non esisterà più."

SECONDO STADIO (15 MINUTI)
 Danza totalmente come più ti piace, e lascia che
tutto il tuo corpo si muova come meglio desidera.

TERZO STADIO (15 MINUTI)
 Chiudi gli occhi e rimani immobile, seduto o in
piedi... semplice testimone di qualsiasi cosa accada
dentro o fuori di te.

QUARTO STADIO (15 MINUTI)
 Tenendo gli occhi chiusi, sdraiati e rimani perfettamente
immobile. 

Osho